giovedì 29 maggio 2014

Lista breve e pronta all'uso di parole che provocano l'orticaria

Ho iniziato da poco a stilare un elenco di vocaboli che non voglio usare mai più
E no, non è una lista di cattivi sentimenti, non è un decalogo di nefandezze, non comprende orrori, disastri ambientali, guerre. 
No. 
È – semplicemente – una lista di parole brutte
E per brutte intendo non sincere. Non limpide. Mute. 
Parole che non raccontano nulla. Riempitivi, convenzioni, colpi di tosse nel mezzo di una conversazione: servono solo a prendere tempo, ad occupare spazio. 
Creano l'illusione che ci sia qualcosa sul foglio – qualcosa nell'aria, se si sta parlando – quando in realtà non si sa cosa dire. O quando non ce'è proprio nulla da dire. 




Queste parole a volte mi tocca leggerle. A volte – dolorosa ammissione – le ho pure usate. 
A nulla vale dire che ancora ero acerba, ancora non comprendevo che la sincerità tende a sparire, per quanto è trasparente: già lo sapevo, che quelle parole non mi piacevano. 
Eppure le ho usate. Le ho usate perché erano semplici, erano una scappatoia, mi evitavano di pensare, di cercare. 
E poi vedevo che tutti le usavano e quando ho iniziato a lavorare come scribacchina, non sapendo bene dove appigliarmi, ho preso ad imitare quello che facevano gli altri. 
Ma ora mi cospargo il capo di cenere e prometto che non le userò più. 
Del resto, se nel Natale del 1995 mia zia mi regalò un Dizionario dei sinonimi e contrari era perché imparassi ad usarlo. 


Lista delle parole e dei sintagmi che non ho più intenzione di incontrare sul mio cammino - ma proprio mai più


  • know how 
  • di ultima generazione 
  • all'avanguardia 
  • sfida 
  • strategia 
  • vincente 
  • comprovato 
  • efficiente 
  • team
  • produttivo 
  • esperienza maturata 
  • consolidato
  • affinché 
  • vantare 
  • avvalersi 
  • scoprire (soprattutto all'imperativo: Scopri!)
  • etc etc etc

Ora vi propongo un giochino: scrivetemi un testo a partire dalle parole elencate. 
Scommetto che ne verrà fuori la presentazione di una qualsivoglia azienda leader sul mercato
Provare per credere.


7 commenti:

  1. Mi prendo il weekend e scrivo dieci righe. Bello questo gioco!
    Le mie parole sono più semplici e riguardano più i suoni che il significato.

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  2. Ciao Nuvole sul soffitto,

    Ho capito bene quello che intendi. Tieni presente pero' che la "vaghezza" .. "non trasparenza" ... "disonestá intellettiva" .. non dipendono unicamente dal dizionario ma sono l'espressione di quello che è all'interno delle zucche degli italioti ( la maggioranza ) i quali sono abituati ad essere disonesti, vaghi, approssimativi, furbi ( nel senso di fessi che credono di essere furbi ) , arroganti, vacui, cazzi loro, sfruttatori, opportunisti, ladri, incompetenti, etc etc etc.

    Cio' detto alcune delle parole della lista tutto sommato al di la' di una superflua affettazione sono abbastanza innocue per quel che riguarda i contenuti, insomma dipende dall'uso che se ne fa, possono essere veicoli neutrali per esprimere un concetto oggettivo o invece possono essere usate come cortina di fumo, specchio per le allodole etc etc.. per coprire il nulla, sfruttare una situazione, prevaricare, imbrogliare o fregare il prossimo.

    Ad esempio le parole "efficente" "strategia" "scoprire" "consolidato" etc .. sono abbastanza neutrali, se usate nel contesto e con le intenzioni giuste. Ma anche avvalersi ( si daccordo si potrebbe dire "fare uso di" ) oppure "team" ( nel senso di gruppo di lavoro ) o anche altre se usate per veicolare una idea e spiegare un concetto onestamente e in maniera trasparente non fanno male a nessuno.

    Prendiamo il caso del coltello ... lo usi per mangiare, per affettare il pane o per uccidere, per scassinare o forzare una serratura... se lo metti in mano ad un componente della banda bassotti lo usera' per i secondi fini, in mano ad un boyscout magari lo usa come temperino per costruire un attrezzo di legno.

    Ciao ciao

    :-)

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    1. Ciao Steven,
      grazie per l'analisi :)

      Non so se sia davvero una questione di "disonestà" e se questa disonestà debba essere strettamente collegata al luogo da cui stiamo scrivendo...diciamo pure che il termine "disonesto" non mi era venuto in mente.

      A parte questo, è verissimo quello che dici: alcune parole dell'elenco di per sé sono neutrali.
      Ma dopo essermele trovate sotto il naso in un numero esorbitante di testi, diversi tra loro ma simili per struttura e intento, ti posso assicurare che la voglia di usarle mi è passata del tutto. Come se non potesse esserci altro modo per esprimersi, più chiaro, diretto e reale. Che raccontasse davvero qualcosa.

      Comunque "know how" l'orticaria me la fa venire veramente.

      Ciao!

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  3. vedo la tua lista, penso a qualche riga da scrivere ma nel mentree rilancio con l'espressione che più mi provoca scoppi d'ira: "eccellenza italiana", usata e abusata specie quando si tratta di prendere finanziamenti o lasciare a casa qualcuno.
    Ciao!

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  4. Se trovo il tempo, lo faccio. Leggendo le tue parole, mi sono venute in mente tutte le presentazioni che mi sono state fatte di aziende e agenzie a cui ho mandato infiniti cv... e ogni volta mi sono sentita tra la paura e il fastidio, perché alcune sono una palese presa per i fondelli, buone solo a riempire la bocca e non lasciarla vuota. Che nessuno capisce che a volte è meglio muti che ridicoli... mi è venuto in mente che a una mia amica hanno richiesto anche "ottime capacità di standing"... povero mondo...

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    1. Aiuto, cosa dovrebbero essere le capacità di standing? 0_0

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