martedì 22 dicembre 2015

Storia di un'agenda

E infin giunse la febbre. 
E con essa il tempo di portare a compimento il mio progetto di fine anno: 
l'Agenda Bislacca 2016


Agenda Bislacca 2016: nasce, cresce e si nutre nella confusione!

Il giorno in cui ho deciso di farmi l'agenda da sola, mi sono per un momento sentita un genio. Ho iniziato a ideare, a fare schemi, a costruirmela in testa camminando, a gettare schizzi preparatori sul mio quaderno, in un moto di pura esaltazione ingegneristica – non che io abbia idea di quanto possa sentirsi esaltato un ingegnere, sia detto per inciso. 
Poi mi sono messa a cercare su Pinterest immagini e tutorial di agende fai-da-te, planning, journaling e compagnia. Ecco, in quell'istante qualcosa dentro di me si è incrinato. 



Agenda Bislacca 2016: l'errore non solo è concesso, è incentivato!

Là fuori c'è un modo di persone organizzate con le quali è impossibile competere. Le suddette persone sono pronte a vivere un anno felice sapendo che sulla loro scrivania bianca le attende un'agenda voluminosa come una torta di panna a 8 piani, coscienziosamente suddivisa in pratiche macrocategorie. Un colore per ogni argomento e via con l'estasi decorativa: un profluvio di timbri, etichette, washi tape e prodotti di cartoleria varia di cui nemmeno conosco il nome, perché, si sa, gli impegni sembrano meno impegni se li scrivi in pervinca su uno sfondo a polkadots color cipria. 



Agenda Bislacca 2016: il dosso centrale creatosi a causa della sedimentazione di washi tape
sempre nello stesso punto è stato naturalmente progettato prima!

Dopo un primo momento di sconforto, però, mi sono accorta che in fin dei conti non avevo tutto questo tempo a disposizione per decorare un'agenda e che incollarci dentro un po' di scotch colorato e qualche immagine carina ogni tanto mi bastava e avanzava – e bastava e avanzava anche alla me stessa ottenne che mi ha aiutata nell'impresa, anzi, ne approfitto per ringraziarla pubblicamente: 


Grazie Norma di 8 anni, senza la tua dimestichezza con le forbici 
con la punta arrotondata e la colla stick non ce l'avrei mai fatta. 

E così ho lasciato perdere il mondo del planning organizzato e sono tornata ai miei schemini iniziali, devo dire rispettandoli con una certa serietà (a parte quando mi accorgevo di aver saltato intere settimane, ma del resto i fogli aggiuntivi servono a questo).



"Paper Theatre" - Illustrazione di Elle McKay  

Come ho creato la mia agenda fai da te? 

1. Volevo un quaderno piccolo, abbastanza sottile, con la spirale e le pagine bianche. 

Ho preso questo meraviglioso quaderno di Paper Outlet.



L'immagine è a puro scopo illustrativo; origami e cuscino Ikea sono venduti separatamente
Come si può facilmente evincere dall'immagine, no: il quaderno non ha la spirale. 
No, non è nemmeno piccolo. 
Però ha le pagine bianche e soprattutto ha un pettirosso in copertina.  

2. Volevo una pratica, snella agenda settimanale.

Ma io non sono mai decisa in nulla, e dopo un tentennamento atroce nel quale ho coinvolto più di un'amica - "settimanale o giornaliera?" - sono giunta ad un compromesso che lì per lì mi pareva pure intelligente: settimanale e giornaliera insieme! 
Dopo una rapida mano di conti, mi sono accorta che per farci stare tutto ciò non mi sarebbe mai bastato un quaderno solo



Illustrazione di Karl Martens


Per cui tadaaan! eccola a voi, Siori e Siore: 
la prima agenda semestrale della storia!
Agenda Bislacca 2016 parte prima!
 Leggera ed ergonomica, arricchita da numerosi refusi e soprattutto sobria! 

E così da gennaio a giugno sono a posto. 


Ora, è stato naturalmente solo l'orgoglio ad obbligarmi a finirla e sarà sempre per orgoglio che la utilizzerò, anche se ogni volta che entro in una cartoleria mi mordo le nocche inveendo contro me stessa.

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