lunedì 16 marzo 2015

Se no me lo dimentico 3 - di scrittura e di quaderni

Tra le espressioni d'uso comune “Il tempo è tiranno” e “Il tempo vola” preferisco senza dubbio la seconda: più poetica, più leggiadra, ti fa sentire che, volendo, potresti metterti a volare anche tu. 
Ma, poetico o meno che sia questo tempo che fugge senza nemmanco salutarti prima, rimane il fatto che, carino lui, non ti dice dove se ne va. 
Aggrappato alle setole della scopa, dopo che hai spazzato tutta casa (un bilocale)? Sui davanzali, dopo che ti sei fermata sospirando ad ammirare il tramonto che scendeva lento tra i rami degli alberi e le loro prime gemme? Sotto le scarpe, triturato mentre camminavi andando al lavoro? 

Questo incipit a metà tra il proverbio popolare e la filosofia da pianerottolo solo per dirvi che no, non ho ancora avuto modo di decifrare la mia scrittura e trascrivere l'intervista fatta la settimana scorsa e che sì, probabilmente avrò modo di farlo nei prossimi giorni, ma che, o lettori, non vi lascerò orfana di me, non oggi. 


Bella scrittura

ovvero
Se siete alla ricerca del font perfetto ma non lo trovate mai, 
magari è perché il destino vi chiede di crearne uno.

"Norma, tu che scrivi bene..." è una delle frasi che mi sento ripetere più spesso dacché ho imparato a tenere in mano la penna. E no, non si riferisce alle mie presunte qualità di scribacchina, bensì alla mia grafia.

Un minuto di raccoglimento, prego.
Vorrei capire come e dove è nata questa leggenda che io abbia una bella scrittura. Non ce l'ho.
Chiunque abbia fatto le scuole o abbia condiviso un pezzo di tavolo con me sa che la mia grafia è incomprensibile ai miei stessi occhi. L'esempio sopra riportato sembrerebbe darmi torto, ma è semplice apparenza: nella prima pagina di un quaderno nuovo sono sempre ordinatissima (e a 10 anni scrivevo un po' meglio di adesso).
Ho sempre pensato che questa del "Norma, tu che scrivi bene..." fosse una scusa accampata da mia madre prima, da taluni miei colleghi poi, per evitare di scrivere loro e, che ne so, buttare giù due righe per il biglietto di Natale dei parenti o salire in bilico su uno sgabello rischiando di accasciarsi sulla macchina del caffè per scrivere il menù sulla lavagna. Ad esempio. Ma queste sono solo mie supposizioni.

Ciò non toglie che ora che ho scoperto che esiste questo sito in cui si può fare della propria scrittura un font, io non provi a cimentarmi. E a reinventare il cuneiforme.


Quaderni Aperti

ovvero, 
i tesori nascosti nei quaderni delle elementari

Il ritratto di Carmine - quadernini.tumblr.com
Lo ammetto candidamente: Quaderni Aperti è uno di quei progetti che avrei voluto inventarmi io. Quanto sarebbe stato bello svegliarsi una mattina e dire "Bene, da oggi comincio a raccogliere quaderni di scuola. Diciamo pure...dai primi del '900 ai giorni nostri. Sì, lo faccio, creo un archivio immenso e me li leggo tutti".

Quaderni aperti - raccolta e condivisione di memorie scolastiche fa esattamente questo.
Il loro sito si apre con una domanda semplicissima: "Hai conservato i tuoi quaderni di scuola?"
Ricordi che si schiudono a milioni.
I pensierini.
I temi.
I cancellotti ("Brava, ma quanti cancellotti!")
Il disegno del formicaio e quello del cervello di cui ero orgogliosissima.

Sì. Li ho conservati.
Da qualche parte, non so più dove - nella cantina dei miei? Mi conoscono abbastanza da sapere che prima o poi andrò da loro sfoggiando il mio migliore sorriso di cristallina ingenuità chiedendo "Ma i miei quaderni delle elementari...non è che sapete per caso dove sono?"
Devo riesumarli immediatamente. Subito. Ora.

Più di 600 quaderni raccolti finora, nonsoquante pagine scansionate, incontri, reading e progetti futuri: Quaderni Aperti è un'idea che mi fa sbrilluccicare gli occhi. 
Perché sono qui che mi vedo ad affondare le mani, il naso e la faccia in mezzo a quella catasta di carta, di pensierini, di disegni, di storie... Di ricordi che, una volta usciti dalla penna, sono di tutti. 
Perché nei racconti dei bambini di qualsiasi epoca ritrovo sempre una dolcezza pura e meravigliosa, che mi incanta, che mi fa fermare. 
E che mi fa anche lietamente sbellicare dalle risate.


Quaderni aperti: una manciata di contatti
Il sito dell'associazione: www.quaderniaperti.it
Il blog dove vengono raccolta alcune pagine dai quaderni di scuola: quadernini.tumblr.com
Una (davvero) bella intervista a Thomas Pololi, fondatore dell'associazione: www.frizzifrizzi.it


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Se no me lo dimentico è una rubrica a cadenza vagamente settimanale indefinita che raccoglie piccole cose, idee e suggestioni trovate in giro per il web o in giro per la strada. 
Perché se no me le dimentico

15 commenti:

  1. Che cosa carina! Lo voglio pure io il font con la mia grafia...
    Mi stavo chiedendo dove fossi finita... anche io ho detto che ti avrei scritto e non l'ho ancora fatto... il tempo vola.
    Baci e a presto (aspetto l'intervista)

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    1. Eh, impegni, imprevisti, qualche giorno di ferie....fanno presto a passare due settimane ;)
      L'intervista arriva, non temere!
      (è bello sapere che c'è chi ti aspetta)
      Ma tu quando parti? Anche io voglio andare a Stoccolma!!

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    2. Partiamo domani mattina presto presto!
      Spero di avere bei racconti...

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  2. Quante cose carine in questo post:
    1) creare un font dalla propria scrittura *-*
    2) Tu che scrivi quaderni e quaderni ^^
    3) Quaderni aperti :D

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    1. :) eh, mi sa che è un vizio ormai, scrivere quaderni e quaderni

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  3. In effetti, sei mancata anche a me. La tua rubrica è un appuntamento (indefinito) che aspetto sempre con piacere :-)

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  4. Che bello vedere i quaderni di infanzia... Mi fai sbocciare in testa mille ricordi.
    Anche a me dicevano sempre "Ilaria, tu che scrivi bene" e di solito era una scusa dei compagni che non avevano voglia di fare il cartellone, di mamma che non voleva scrivere... Toccava sempre a me! Ma in fondo ero felice di farlo.
    Il sito del font è una fugata incredibile! Grazie!
    Un bacio.

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  5. La mia grafia a 10 anni era decisamente migliore di quella attuale, che nel frattempo si è drasticamente ridimensionata e contorta. Direi abbruttita. Fatico persino a comprenderla. E inoltre, mi è venuta la mani di risparmiare spazio per non insozzare (è un termine orripilante, ma non mi viene altro in mente) la pagina.
    Poi odio l'inchiostro nero, penso che fomenti la confusione.
    Non posso creare un font basato sulla mia grafia.
    Sono riuscita a salvare qualche reperto delle superiore con un tira-e-molla-infernale. Spero che mia mamma conservi qualche quadernetto delle elementari, il periodo più felice della mia vita.
    Solo tu e la Ferrante mi aizzate al proliferare di parole.

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    Risposte
    1. ...lo prendo come un grande complimento e come un monito "Leggi la Ferrante, leggi la Ferrante!"

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    2. Ah, no! Leggi quello che vuoi. Sei già una lettrice sopraffina.

      Sì, è un complimento.

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  6. No va beh... Troppo bello!!! Il font dalla tua calligrafia é il top!!! Anch'ioooo... È il progetto dei quaderni!?? Mi vengono i lacrimoni... Io che non ho più i miei perché erano nel mezzo e li hanno fatti fuori... Sigh

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