martedì 8 aprile 2014

Letture ottocentesche e ricordi dei primi anni 2000

Ordunque, il Club Chesterfield ha deliberato.
Chi segue le avventure dell'ormai notissimo Club Letterario per non letterati sa bene che, all'ultimo ritrovo, una nutrita schiera di esponenti aveva espresso un certo interesse a virare verso una differente tipologia di letture.
Ammiro comunque la nostra coerenza per esserci sciroppate, di seguito, 4 romanzi di Jane Austen (io 3 e mezzo, lo ammetto: al quindicesimo capitolo di Ragione e sentimento ho deciso di dedicare al libro solamente altri 20 minuti della mia vita, leggendo una parola si e 120 no alla fermata dell'autobus e comprendendo comunque alla perfezione quello che stava accadendo. Salvo chiedermi, ad un certo punto, chi fosse Lucy, dettaglio che ancora ignoro). Ci terrei a dire, a mia discolpa, che Orgoglio e pregiudizio ed Emma mi hanno appassionata e Northanger Abbey mi ha divertita, ragion per cui ritengo di aver colmato, anche con una certa solerzia, le mie lacune in materia austeniana.

Mercoledì scorso il gruppo si è riunito per confrontare le nuove proposte di lettura, armato di birre e salatini. I titoli proposti sono stati tanti e alcuni ci hanno subito solleticato. 
E non è una cosa incredibile, da far sgranare gli occhi per la gioia, sapere di avere di fronte una pila traballante di libri ancora da leggere? Avverto già la brama, la smania, che mi porterà - e in parte mi ha già portata - a vagare per le librerie come un segugio sulle tracce di un fagiano. Perché dovrò stanarli tutti.
Sapevamo di voler seguire un percorso un minimo coerente e di non voler capitombolare all'improvviso in mezzo al '900 senza sapere come ci eravamo arrivate. E così ci siamo create un itinerario, abbiamo iniziato a spianare la strada.



Il prossimo incontro, che si terrà il 16 aprile, ci vedrà alle prese con il racconto di Edgar Allan Poe "La caduta della casa degli Usher" - l'avevo detto che avevamo bisogno di un lieve cambio d'atmosfera. 
Chi volesse unirsi a distanza, non ha che da leggere. E per chi volesse unirsi dal vivo, le componenti del gruppo ci tengono a sottolineare che il Club è naturalmente aperto anche agli uomini e che no, non mangiamo nessuno - a meno che non vi presentiate sotto forma di torta salata.

La lettura successiva sarà invece Cime tempestose, che da qualcuno mi è già stata criticata (questo qualcuno è stato inserito solo ed esclusivamente per te, Lollo).
Il libro, un po' sgualcito, che mi attendeva nella mia libreria, reca impresso nella prima pagina, accanto alla mia firma immancabilmente nervosa, l'anno 2002, mentre nella prima facciata riporta la sottolineatura della parola  misantropo, il che mi fa dedurre che devo aver imparato il significato, e forse anche l'esistenza, di questa parola alla tarda età di 16 anni. Mi facevo più colta.
C'è un ricordo che mi lega indissolubilmente a questo libro e all'estate in cui aggiunsi una nuova parola al mio vocabolario.
All'epoca abitavo in un paesello circondato da dolci colline e dimenticato dagli autobus, in un condominio che sorgeva in posizione strategica, ovvero proprio alle spalle della fermata. Quel giorno dovevo andare  in città e questo significava che non potevo perdere l'autobus per nessuna ragione, a meno che aspettare altre due ore per il successivo non fosse, per me, un'idea così allettante (a giudicare da che ora arrivo alla fermata la mattina, si potrebbe supporre che per me lo sia. In effetti). 
Ebbene, me ne stavo lì seduta, perduta nella brughiera, i polpacci immersi nell'erica, capricciosa, volubile e altezzosa come Cathy ed era tale il rapimento da farmi dimenticare il calore che esalava dall'asfalto, lo sciabattare dei rari passanti, l'arrivo dell'au...
Credo che se non fosse stato per l'urlo siderale giuntomi dal balcone del terzo piano, ove mia madre stava stendendo i panni e nel frattempo osservando quella debosciata della sua primogenita, non solo io non avrei mai alzato la testa dal libro, ma l'autobus non si sarebbe mai fermato. Perché fu quel grido, che ancora, a distanza di anni, non so se tradurre con un "Nooormaaaa" o con un "Feeeermaaaa", a imporsi sull'avanzata del mezzo, a indurre quello stridore dei freni sull'asfalto, certo non la mia figura assente, pallida e magrolina che potevi benissimo confondere col palo.

8 commenti:

  1. Che bei libri che avete scelto! Ho amato tantissimo Cime Tempestose... E' ancora uno dei miei libri preferiti a distanza di anni :)

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    1. :) Sono curiosa di vedere se mi prenderà di nuovo così tanto come quando l'ho letto la prima volta....all'epoca mi aveva folgorata!!!

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  2. Che ridere per il tuo ricordo! Non preoccuparti, capita. :)
    Non so come tu sia riuscita a leggere tutti quei Jane Austen. Io ho letto Orgoglio e pregiudizio e Mansfield Park e mi volevo uccidere. Mai più! Tutte quelle moine, falso bigottismo per andare a parere sempre allo stesso punto: se una donna si comporta secondo il canone dell'alta società verrà risarcita dei suoi "sacrifici".

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    1. Guarda, li ho letti solo per immenso amore verso la mia amica che ha fondato il club...altrimenti non credo mi ci sarei mai avvicinata! E li ho letti solo perché li ho alternati ad altre letture più nelle mie corde. Ma poi mi sono detta basta: volevo uccidermi anch'io.

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  3. La storia finale è da applausi :D
    Vado a leggere qualcosa di più sul vostro club letterario, mi interessa!
    Volevo chiederti una cosa: l'altro giorno ero passata qui da te ed avevi un header che bellissimo è dir poco, con dei palloncini mi sembra. Che fine ha fatto? :)

    A presto!

    Valentina
    www.peekabook.it

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    1. E' l'header nuovo che sto preparando!!! E' quasi pronto ;) tra poco arriverà. Anzi, sono felice che tu l'abbia visto e che ti piaccia!! :D

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  4. Promuovo a pieni voti Cime Tempestose, l'aneddoto dell'autobus è praticamente stupendo, mi ha fatto morire xD

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    1. ahhaha Vero, se faccio morire te dal ridere....per me è un onore! :D

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