mercoledì 11 febbraio 2015

Se no me lo dimentico - Prima puntata

Sì, lo so, è mercoledì. Ma vi posso assicurare che questo post è stato scritto di martedì, proprio come vi avevo promesso. Non dipende da me se a un certo punto mi sono lasciata trasportare dagli eventi e non l'ho pubblicato subito. 




Una parola al giorno

Sono sempre stata ossessionata dalle parole. 
Dalle loro forme, dalla loro forza. Quando imparai a scrivere i pensierini, alle elementari, ero quasi sconvolta dalla loro potenzialità. Dal fatto che, se ad un pensierino aggiungevi un'altra parola e poi un'altra ancora, avevi creato un pensierino più lungo. E così, aggiungi aggiungi, potevi arrivare a costruire un romanzo. 
Non so che faccia devo aver fatto, quando me ne sono resa conto. Immagino gli occhi strabiliati dallo stupore e quella fiera certezza, che appena compi 11 anni ti viene brutalmente strappata via, di poter fare qualunque cosa. 
Scoprire un'etimologia mi rende – lo posso dire? Non esagero – felice. 
Come quando apri gli occhi e vedi che ti attende una giornata limpida e fuori gli uccellini cantano ed è il tuo compleanno e c'è un giganclopico regalo ai piedi del letto: questo esatto tipo di felicità
Mi sembra tutte le volte che mi si apra una finestrella nel cervello, che si spalanchi su uno spazio aperto e verdeggiante dove prima pensavo ci fosse solo un muro. 

Così, quando ho trovato Una parola al giorno, ho pensato che iscrivermi alla newsletter fosse per me un obbligo morale: ogni giorno mi arriva via mail una parola nuova, corredata di una spiegazione che è un puro piacere leggere, tanto è curata, intelligente e ben scritta. 

Ogni giorno fa 365 parole l'anno, 366 negli anni bisestili. Un dono succulento. 

E la parola di oggi è una di quelle che amo davvero tanto: aplomb

Te la senti proprio addosso, quando la pronunci. Aplomb. 

Nota aggiuntiva: non essendo più martedì, la parola del giorno è ovviamente cambiata. 

Quella di oggi è...indubbiamente utile. 


Juice for Breakfast e il mostriciattolo 

A volte, tra me e me, mi dico che le cose cambiano in base al nome che decidi di dare loro. Rimpiccioliscono o diventano enormi, ti fanno sorridere o ti rabbuiano, e tutto questo solo per la carta d'identità che si portano appresso, quella scartoffia sgualcita che un bel giorno ti sei permesso di guardare. 
E magari avresti preferito di no. Avresti voluto evitare di sapere che quella specie di oppressione in mezzo al petto si chiamava Ansia, tanto per nominare l'ultima che hai incontrato, lì, a da qualche parte dentro ai polmoni. 
Avresti preferito chiamarla Luisa e invitarla a casa tua a prendere un tè. 


Illustrazione di Giulia Amoruso B - Juice for Breakfast

Se oltre alla facoltà di dare il nome alle cose, la natura ti ha dotato di un'incredibile capacità di creare illustrazioni e personaggi, allora è fatta. 
Qualche giorno fa, mi sono imbattuta in un mostriciattolo meraviglioso sul blog di Giulia Amoruso B, la creatrice di Juice for Breakfast
Dalla fantasia di Giulia nascono piccoli personaggi di fiaba, dolcissimi e colorati, che a me fanno sempre pensare ad un cestino traboccante di caramelle. 
Questa volta, invece, Giulia mi ha sorpresa. 
Ha dato forma ad un mostriciattolo, in realtà per nulla minaccioso a vedersi, di un nero impenetrabile. Ha disegnato la paura. 
Solo che ha cercato di darle un nome e un aspetto diversi da quelli che la paura, normalmente, dovrebbe avere. 
Perché, a vederla, questa paura è buffa. È piccola. È affrontabile.
Questa paura, a trovarsela di fronte, potresti anche decidere di portartela in casa. Potresti darle una carezza, ogni tanto. Guardarla sorridendo. E scoprire che, piano piano, potrebbe cambiare.

Con una sincerità limpida e dolce, Giulia ha raccontato la sua storia qui e vi invito a leggerla, perché mi ha colpito la fiducia che traspariva dalle sue parole, la fiducia verso chi la stava leggendo. 

E perché, bè, da quel che so, nessuno è immune dalle paure. 
La cosa bella, e anche divertente, è cercarsi il proprio mezzo per addomesticarle.

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Se no me lo dimentico è una rubrica a cadenza pseudo settimanale che raccoglie piccole cose, idee e suggestioni trovate in giro per il web o in giro per la strada. 

Perché se no me le dimentico.

4 commenti:

  1. Mi piace: la vena autoironica e spensierata, la ferrea cadenza settimanale (almeno ci provi. Io non sono migliore di te), la caccia alle farfalle nel web.

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  2. Ottima idea questa rubrica! La seguirò tanto volentieri :)
    A presto,
    Fiore

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  3. Mi lecco i baffi! Grazie per questa rubrica ♥

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