Comincia dove c'è silenzio e gli unici rumori sono fruscii.
Racconti diversi e distanti che si sovrappongono gli uni agli altri e insieme si lasciano catturare.
Mi piace pensare alla trama già scritta sulle venuzze sottili che percorrono il fogliame.
Mi piace pensare a come una storia si possa esprimere anche senza parole.
Una pila di giornali da una parte, le foglie multicolori e multiformi appena raccolte dall'altra.
In mezzo, i pensieri, che tracciano il sentiero che dovrà seguire l'intaglio.
E, come ritratti, resto ad osservarli, cercando somiglianze sull'orlo di un profilo d'altri tempi, perdendomi a seguire i ghirigori che serpeggiano in un paio d'ali.
Il fascino che il papercut esercita su di me ha qualcosa di inesprimibile. Di primordiale, oserei dire.
Affonda le sue radici nell'amore che provo verso le cose di carta e che mi ha sempre portato, da che io ricordi, a circondarmi di quaderni e riviste e a stagliuzzarli con tutta la creatività di cui mi ritenessi capace - che, poca o molta che fosse, non ha mai fatto sì che imparassi a tagliare bene la figure lungo i bordi.
Ma poco importa.
Quel che davvero importa è che esiste chi questa mania l'ha presa seriamente.
Esiste chi conosce la carta e sa che il suo compito è raccontare storie.
È così che un foglio si trasforma e diventa libellula o farfalla, nido o scarabeo, volto noto o simbolico.
È così che certe idee sottili prendono forma - sempre con poesia, sempre con eleganza. Michela Mazzoli nasce a Cesena nel 1970.
È specializzata in progettazione e decorazione del vetro, illustra libri per bambini, realizza collages e papercut.
La mostra Silhouette resterà esposta al Cosmonauta (Forlì) fino al 23 febbraio 2014.
www.cartevetrate.blogspot.
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