Ad una festa di compleanno, un gruppetto di bambine s'inchiacchiera, mentre guarda incuriosito la festeggiata che scarta i suoi regali.
Il bel pomeriggio ottobrino le attende. Mi invitano a giocare con loro a nascondino, ma solo perché hanno bisogno di qualcuno che conti.
Corrono, si lanciano sguardi. Osservo la loro piccola società, le micro regole che la governano, i ruoli che hanno intrapreso e che le caratterizzano con precisione, come un abito che si deve indossare.
Provo ad immaginarle tra qualche anno. Provo a capire cosa le muove. Provo a ricordarmi com'ero alla loro età, e mi pare che fossi esattamente come adesso. Hanno già deciso chi essere, quale parte fare prevalere tra tutte quelle che avevano a disposizione.
Estraggo perle dalle loro conversazioni. Bambina numero uno, La Ginnasta, sta dialogando con Bambina numero due, della quale mi è appena stato detto "Lo sai che lei ha quattro 10?", e questo è ciò che le mie orecchie ascoltano con divertimento per nulla nascosto.
Ginnasta - Tu la sai fare la ruota?
Quattro 10 - Mh...no
Ginnasta - Io sì. Lo sai fare il ponte?
Quattro 10 - No...
Ginnasta - Io sì. La verticale?
Sul viso di Quattro 10 compare un sorriso. Mi guarda, cercando complicità (grazie alla mia flessuosità da palo di cemento, la trova), e fiera risponde:
- Si, la so fare la verticale. Al contrario.