Premessa: non sono una persona particolarmente natalizia. Infatti la foto qua sopra è del 2008.
Oh, il Natale mi piace, come mi piace tutto ciò che porta con sé calore e sorprese e risveglia il mio mai sopito spirito di bambina di otto anni. Ma se non fosse stato per Francesca che mi ha donato un Liebster Award con domande a tema natalizio, io non mi ci sarei mai soffermata. Soprattutto perché per me questo è un Natale atipico, pre-trasloco, e l'unico albero presente in casa è quello di scatoloni sovrapposti che blocca l'ingresso.
Per cui, mia cara Francesca, io ti ringrazio per questo dono e rispondo alle tue domande. So che questo giochino avrebbe anche altre regole, ma il giorno della Vigilia l'unica regola che conta è evitare la rissa al supermercato.
1) Cosa ti piace di più del Natale?
Le lucine. Sì, sono una di quelle persone che le lucine se le metterebbe pure al collo. Preparare piccole sorprese. Il calore del proprio nido.
Ma sono cose che in realtà mi piacciono tutto l'anno, non solo a Natale.
2) Che cosa prepari di speciale a Natale?
Ok, lo ammetto: non preparo un bel nulla. La tradizione vuole che si mangi dai miei.
Da brava gente del sud espatriata al nord, ci siamo detti: Ma perché scegliere di portare avanti una sola tradizione culinaria natalizia quando puoi averle entrambe?
E così la sera della Vigilia siamo napoletani e si mangia pesce.
Il pranzo di Natale siamo romagnoli e si mangiano cappelletti in brodo.
Mi sembra un compromesso giustissimo e irrinunciabile.
3) Il tuo piatto natalizio preferito?
Gli struffoli – per chi non li conoscesse, sono delle palline fritte avvolte nel miele e copiosamente decorate con canditi e confettini di zucchero. Da bambina, ricordo che tra i confettini ce n'erano anche di piccoli, tondi tondi, color argento, che parevano tante goccioline di mercurio scappate dal termometro. Il gusto era romperle coi denti per sentire quel delizioso croc, e non sapevi mai se era la pallina a essersi rotta o il tuo premolare.
4) Hai una tradizione di Natale particolare?
Da quando ho finito le elementari e non nascondo più le letterine sotto al piatto del pater familias, pronta a leggerle con solennità di fronte al parentame quando questa viene casualmente rinvenuta alla fine della sedicesima portata, non ricordo di aver più seguito alcuna tradizione degna di essere ricordata. Le letterine comunque dicevano ogni anno le stesse cose, riassumibili con: “È vero, a volte vi faccio arrabbiare, ma vi voglio bene”.
5) Cosa ti piacerebbe ricevere in dono?
Le chiavi del nuovo appartamento dove ci dobbiamo trasferire.
6) Che cosa, invece, speri di non avere?
Grattacapi – non credo di aver mai usato questa parola in vita mia e probabilmente questa sarà la prima e unica volta che lo farò.
7) Il più bel regalo che ti abbiano fatto.
A costo di farvi venire la carie a tutti quanti peggio degli struffoli poc'anzi presentativi, direi che esserci per me mi sembra un gran bel regalo.
8) Quello più brutto?
Il punto è questo: o ho selezionato molto bene la mia cerchia di amici, o sono molto poche le persone che scelgono di farmi regali. Quale che sia la lettura che voglio dare al fenomeno, di solito io ricevo regali molto belli. Ma andando a ritroso nella mia memoria, un regalo appare in tutta la sua magnificenza: una maglietta nera così stretta che era piccola pure per me che all'epoca pesavo trenta chili, su cui campeggiava orgogliosamente la scritta di paillettes argentate “Free and Easy”.
Dopo dieci anni continua a boccheggiarmi nella mente un attonito e incredulo “Perché?”
9) Il tuo film di Natale preferito?
Non sono molto da film di Natale e in generale ci sono miliardi di film che tutta la popolazione mondiale ha visto e io no. Ad esempio, “Una poltrona per due”.
Or mi sovviene però un cartone che adoravo, dove Cip e Ciop decoravano l'albero di Natale e c'erano dei meravigliosi dolciumi dai colori accesi che mi facevano incredibilmente gola...non riesco a ricordarmi il titolo però.
10) E la canzone?
Sarò banale.
11) Mi racconti un ricordo bello legato al Natale?
Questo elefantino di ceramica e questa paperella, che in realtà è una candela mai accesa, sono due regali di Natale ricevuti da mio fratello e mia sorella, quando io avevo pressapoco dieci anni e loro erano davvero piccoletti. Continuo a portarli con me ovunque vada.
Concludo questa carrellata di ricordi natalizi con una frase che ho appena trovato per caso; me l'ero segnata in un vecchio documento che ho aperto cercando altro:
"Com'è divertente", disse in quel momento sua moglie, scrutando nella notte le case che scorrevano accanto a loro, tutte illuminate da innumerevoli decorazioni natalizie; e quelle parole spinsero Bob Houlton a sorridere mentre guidava. Sua moglie era soddisfatta e teneva le mani in grembo.
"Tutte quelle vite", disse. "Tutte quelle storie che non sapremo mai."
Olive Kitteridge - Elizabeth Strout
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