lunedì 27 gennaio 2014

Sogni, degustazioni, lavori di casa - Noteworthy Things Project parte III

Ho superato qualsiasi aspettativa. 
Sono alla terza settimana di Noteworthy Things Project (un'idea bellina bellina di cui trovate l'origine qui).
Ed eccola qua, ve la presento in tutto il suo splendore.
Dal 20 al 26 gennaio

20 gennaio
Sogno. 
Entro nel giardino di un palazzo dove sono ospite.
È notte, il grande cancello si apre e poi si richiude alle mie spalle. 
È buio e mi chiedo perché non ci sia nemmeno un lampione ad illuminare il viale. 
Accendo il cellulare per farmi strada e, nella sua luce incerta, vedo tre persone incappucciate che mi girano intorno.

21 gennaio
A volte mi chiedo: ma se la gente, nei momenti d'attesa, si mettesse a leggere, non sarebbe molto più in pace con se stessa?

22 gennaio
Conosco un solo modo per affrontare i lavori di casa.
Ed è questo:



23 gennaio
La vanità è una delle mie priorità. 
È un motore - mi spinge all'azione molto più della forza di volontà e del desiderio. 
È vitale. Ha un effetto positivo e rallegrante su di me. Per questo fatico a condannarla, a considerarla un vero difetto.
Si impone un ragionamento sul tema.

24 gennaio
Leggere. Scrivere. Punto.
Non posso anche imparare a fare di conto, suvvia.

25 gennaio
Accetto col cuore la mia imbranataggine.

26 gennaio
Eyes wine Shut!
L'aperitivo degustativo.


Ovvero questo evento qua.
Un titolo stuzzicante per una mezz'ora di delizie.
Bendati, muniti di foglio e pennarello, abbiamo degustato vino passito e cioccolate aromatiche, tentando di indovinarne i sapori. 
Orbene, ho scoperto che i miei sensi tendono a fare un po' di confusione e a inventarsi sapori che forse non esistono. 
L'ultima cioccolata mi ha mandato un po' in crisi. Mi ha lasciata a ricercare nelle papille della mia memoria un gusto che conoscevo ma che non riuscivo ad afferrare. Ci ho provato, l'ho anche assaggiata due volte, ma niente: visualizzavo solamente dei salatini da aperitivo, quelli tondi ricoperti di semini neri.
Per prima cosa ho scritto Pepe, poi, in un'epifania improvvisa, ho corretto con Papavero?
Era menta.

26 gennaio 2014 - Consorzio Appennino Romagnolo e Cosmonauta, in collaborazione con Giove Wines e Tenuta Nasano, hanno presentato EYES WINE SHUT, l'aperitivo degustativo.


Foto numero 3
La mia amica Montse fa gli origami, e già questa è una cosa che mi lascia incantata.
La mia amica Montse, se le dici, al volo, "Mi fai un filo di Gru colorate?" te le porta prima ancora che tu abbia finito la frase. 
E in cambio vuole solo un cappuccino.





Noteworthy Things è un progetto di Pretty in Mad.

lunedì 20 gennaio 2014

Noteworthy Things: ben due settimane di costanza.

Anzi, per essere precisi, una settimana e mezzo.

Dall'8 al 12 gennaio 
8 gennaio 
Il Club Chesterfield al suo secondo incontro.
Una cartolina floreale da Londra.
Una chiacchierata sincera tra amiche di lunga data.

9 gennaio
Camminare è una necessità, per me. 
È una sorta di difesa.
È un atto poetico.
È la mia più alta manifestazione di indipendenza.

10 gennaio
Una ragnatela a forma di cuore. Due rose dentro una bottiglia.

11 gennaio
La sensibilità e la gentilezza s'imparano, piano piano.
Un pensiero qui solo accennato, un tema su cui non smetto di ragionare mai.

12 gennaio
Un pensiero per ricordare una persona che se n'è andata, anche se forse uno solo non basta.
Allora facciamo tre anni di pensieri, prof, come i tre anni che abbiamo trascorso con lei. 
Proprio questa mattina mi sono svegliata pensando a lei, a quando, nelle correzioni ad un mio tema, scrisse GRRR, in rosso, col punto esclamativo, perché non capiva la mia scrittura.
Se lo ricorda? Certo che se lo ricorda. 
Ecco, a distanza di tempo, rido ancora.


Foto numero 1
Amiche, chiacchiere e quaderni.
Dal 13 al 19 gennaio
13 gennaio
Una cena a casa di cari amici, Caterina & Marco. Rilassatezza.
(Aggiungio anche: ottima cena pugliese!)

14 gennaio
Scoprire le cause dell'ansia e poi liberarsene... Certo, ma "studiare" l'ansia genera ansia.

15 gennaio
Un criptico Biscotto della fortuna:
"Perfetto, non imiti il maestro, anche se tante cose le sai meglio di tutti"

16 gennaio
Oggi è il compleanno di mia sorella, una persona degna di nota

17 gennaio
Una telefonata. Mi sono affidata a quella voce che conosco così bene...
Non ho dovuto dire nulla, la tensione era sparita.

18 gennaio
Ho scritto molto e liberamente.

19 gennaio
Sono abituata ad alternare i giorni - malinconici e leggeri, entusiasti e spenti.

L'affossamento continuo, così come il continuo volo, non fanno per me.
Ho camminato a testa troppo bassa per una settimana intera, la fronte sulle scarpe, la gola chiusa. Una mestizia stancante.
Ma ora basta, ora si ricomincia.
Si risale sull'altalena.


La seconda foto non è la mia, ma di Vero Swiss - l'unica faccia che non guarda dentro l'obbiettivo.
A onor del vero, lo scatto è dell'ignaro avventore del tavolo di fronte.
Ho scelto due foto che ritraggono persone - o mani di persone - che conosco da 14 anni.
Mi sembrava bello, iniziare l'anno con loro.



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Noteworthy Things è un progetto di Pretty in Mad

sabato 18 gennaio 2014

Noteworthy Things - ora so come riempire l'ennesimo quaderno

Tra i vari progetti di inizio anno nei quali mi sono imbattuta in rete, quello di Pretty in Mad, Noteworthy Things, mi è subito sembrato il più simile a me. 
Simile a me perché prevede l'utilizzo di alcuni oggetti che ai miei occhi sono come feticci: un taccuino, una penna e tante cose colorate. 
Certo, l'idea originale prevede anche l'utilizzo di strumentini producenti fotografie, che non possiedo e che sostituirò abilmente con la scarsissima fotocamera del mio cellulare e con una certa dose di immaginazione. 
Noteworthy Things vuole essere una raccolta quotidiana di piccole cose degne di nota e una collezione settimanale di fotografie.

Sono diverse le ragioni che mi hanno portato a dire "Sì, mi piace questo progetto, voglio farlo anche io":

La prima è il mio smodato amore per i quaderni.
La seconda è il mio famigerato bisogno di portarmene nella borsa almeno un paio. 
La terza è la mia fisiologica necessità di possederne uno diverso per ogni idea che mi sfiori la mente – cosa a cui avevo cercato di ovviare negli ultimi anni, dopo un discreto numero di borse distrutte. 
In realtà, mi piace l'idea di soffermarmi sulle piccole cose. L'ho sempre fatto – è probabilmente l'unica cosa a cui mi dedico con serietà – ma mi serviva una scusa per scriverne in maniera ordinata. 
E poi, e questo è il quinto dei motivi per cui racconto di questo progetto, è che ho bisogno di credermi costante, almeno in qualcosa, almeno ogni tanto. 
È per questo che, nel quadernino scelto per l'occasione, ho scritto, col mio migliore stampatello maiuscolo: 


Un quaderno dedicato alle cose. 
Piccole, grandi se capita, quotidiane. 
Un esercizio di costanza, soprattutto. 


Questo è il blog di Pretty in Mad e questo è Noteworthy Things così com'è stato partorito dalla sua mente creativa. L'ho appena "conosciuta" e ancora ho sbirciato poco le sue pagine, ma mi ha trasmesso subito una grandissima allegria e voglia di fare. Sarà forse colpa dei meravigliosi washi tape con cui decora di tutto (ad esempio questi)?

Questo invece, esploratoredelmondo.blogspot.it, è un altro blog che partecipa al progetto. 
Lo tengo qui, come promemoria, come un luogo delicato e poetico a cui tornare per lasciarsi ispirare.

Noteworthy Things - la mia prima settimana

venerdì 17 gennaio 2014

Il Club Nicchioni, un fiore all'occhiello per il mio umile blog

Il mio blog è giunto ad un drammatico bivio: decidere se rimanere in un'ombra perenne a ricoprirsi di muschi e licheni oppure se rimanere nell'ombra perenne ma ostentando una certa classe.
Dal momento che non sono una renna ma neanche un presepe, ho scelto la seconda delle due opzioni.
È per questa ragione che aderisco con giubili e trilli al Club Nicchioni, orgoglio dei blog di nicchia, titolo che mi sono guadagnata con fatica che ho spudoratamente chiesto mi venisse consegnato, in quanto proprietaria di questo qui presente sitarello che da due anni e mezzo si nasconde alle ricerche sul web.

Scovato naturalmente in maniera del tutto casuale, il nobile Club Nicchioni nasce sul blog Là in mezzo al mar, la cui autrice risponde al nome di Luciebasta. 
Una letta alle condizioni richieste per parteciparvi e zac, è fatta, questo diarietto virtuale si sente già uno di loro. 
Perché, insomma, cosa rende un blog degno di questo riconoscimento?
  • I numeri limitati? Bè, pare proprio di sì. 
  • Nessun rispetto per la SEO? Un secondo, la SEO mi dà da campare, ma non qui! Qui scrivo solo combinazioni di parole casuali. 
  • Viene trovato da strane chiavi di ricerca? Sì, di solito mi trovano scrivendo "Come fare le nuvole sul soffitto" e io mai che abbia provato a inventarmi un tutorial per aiutare questa povera gente. 

Insomma, mi sono riconosciuta...per cui, animata da quel flebile coraggio che ogni tanto fa capolino in me, ho umilmente fatto richiesta dello stendardo di appartenenza al Club Nicchioni. 
Ed eccolo, eccolo qui, che meraviglia!



Oh, con quale orgoglio lo sfoggerò ora su questo timido blog. 
E voi, genti che per puro caso capitate da queste parti, magari cercando "natura immaginaria" (di chi? di cosaì? Vi prego, voglio sapere cosa stavate cercando!), andate a leggervi qui il Nicchioni-pensiero. 
E nicchiatevi tutti.

venerdì 10 gennaio 2014

Regali

Il 10 gennaio deve festeggiarsi una qualche ricorrenza che non conosco. 

Appena messo il muso fuori di casa, nel silenzio delle 7 e 24, i miei occhi hanno avuto un sobbalzo di sorpresa. 
Qualcuno aveva appeso un cuore sopra al cancelletto d'ingresso. 
Un cuore piuttosto grande, arzigogolato e cristallino, ritagliato con una certa maestria. 
Che gesto stupendo e strampalato, mi sono detta. Chissà per chi è. 
Ero a metà tra il sorriso e lo spavento, mentre mi avvicinavo, come se questo cuore avesse potuto travolgermi o attaccarmi. 
Sembrava vivo. 
Sembrava fatto di filamenti sottili, sui quali la luce si posava in piccole gocce, in perle trasparenti. 
Che strano pensiero, che disegno elaborato. 


Era una ragnatela. Una ragnatela vagamente a forma di cuore. 
Mi sono allontanata lungo la mia strada trattenendo una risata, per lo scherzo dei miei occhi appena svegli, per il solletico che aveva dato alla mia fantasia. 

Ma, ripeto, il mondo deve festeggiare qualche ricorrenza a me non nota, il 10 di gennaio. 

A passo svelto, le mani nelle tasche, mentre raggiungevo la fermata dell'autobus, con la coda del mio occhio non strabico ho visto una rosa. 
Nei giardini ne crescono di rose, ma alla mia sinistra non c'erano giardini, solo la collinetta che costeggia il fiume, coi suoi alberi sparsi, le sue case in discesa e i suoi recinti di galline. Ho fatto un passo indietro e ho sbirciato bene. 
Non era una rosa: erano due rose e una bottiglia. 
Due rose dentro a una bottiglia. 
Non mi stavo sbagliando, questa volta, erano proprio lì, ai piedi di un albero, i resti di una qualche celebrazione nascosta, segreta, consumata in fretta e in fretta abbandonata. 
Non gettata via – le rose, pur se a testa bassa, se ne stavano in piedi nel loro collo di bottiglia, come se qualcuno le avesse sistemate con cura, prima di fuggire. 


Ho pensato all'infinito reticolo di storie che ci circondano ad ogni passo, mentre mi infangavo le scarpe per avvicinarmi a quel vaso improvvisato. 
Ho pensato che non potevo sapere in alcun modo quali sentimenti avessero portato alla nascita di quel gesto – anche se potevo immaginarli, certo. 
So che per un attimo sono stata pervasa di dolcezza, l'attimo dopo ho intravisto solitudine e poi stento. So che mi sembra di comprendere gli oggetti, di avvertirne la vita su ogni spigolo, ma che fatico ad afferrare le persone. 

Non erano ancora le 8 e già potevo vantare di aver ricevuto due regali: due rose in una bottiglia e una ragnatela cuoriforme appesa di fronte al mio condominio. 
Regali che ho rubato per un attimo, furtivamente, ma che ho lasciato al loro posto.
Una vita, o forse un paio, di cui mi sono impossessata senza rendermene del tutto conto. 

Ho continuato la mia strada sempre con le mani nelle tasche, sempre a passo svelto. 
Il mondo si è svegliato romantico, stamattina. 
Io pure, ma ormai ci ho fatto l'abitudine.




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