Quello che vedo se chiudo gli occhi è un prato.
Ho sempre visto prati, prati e fiori e alberi, sempre, anche quando, da piccola, una mia cugina più grande e quindi ai miei occhi infinitamente più saggia, che io adoravo, mi faceva dei suoi test di psicologia, e mi domandava Cosa c'è dietro un muro alto?
E cosa c'era dietro un muro alto? Per me c'era un prato, frusciante, pieno di piccoli fiori che ondeggiavano come pennellate in un quadro impressionista, o come tante, tantissime fiammelle di candele, ognuna di un colore diverso. E anche adesso, è uguale, vedo prati dappertutto, appena chiudo gli occhi.
E cosa c'era dietro un muro alto? Per me c'era un prato, frusciante, pieno di piccoli fiori che ondeggiavano come pennellate in un quadro impressionista, o come tante, tantissime fiammelle di candele, ognuna di un colore diverso. E anche adesso, è uguale, vedo prati dappertutto, appena chiudo gli occhi.
E quando, dopo il muro, mi domandava Cammina cammina, arrivi davanti ad un lago, che fai? io rispondevo Ci giro intorno, sì, faccio un giro intorno al lago, e lo guardo, e guardo tutto quello che c'è.
Anche adesso, che cosa è cambiato? E' esattamente lo stesso: giro intorno alle cose, per ore, le guardo da tutti i lati possibili, anche da sopra, persino da sotto, se ci riesco, le osservo in silenzio, cercando di capire, se lo posso capire, cosa devo fare.
Oppure mi siedo, e scrivo, sempre osservando, rimandando l'azione a data da destinarsi.
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