Da bambina ero un'avida lettrice di favole, dalle quali ho imparato un paio di lezioni fondamentali, che mi accompagnano in ogni momento della mia vita: che l'uva è acerba e che gli animali parlano. Anche se la favola che mi è rimasta più impressa è senza alcun dubbio quella della volpe e della cicogna che si invitano vicendevolmente a cena scegliendo sempre male il servizio di piatti.
Di fiabe, invece, non ricordo di averne mai lette. Certo, ne conoscevo le versioni della Disney e quelle raccontate dai parenti o ascoltate in una qualche immancabile cassettina, ma non ricordo di aver mai posseduto un libro di fiabe, fatto di carta.
Ora che posso sceglierne una, mi accorgo che non so a quale avvicinarmi.
So soltanto quale non voglio leggere: Biancaneve. La fissazione di Norma cinqueenne per Biancaneve è stata eguagliata solo dalla fissazione che ebbe mio fratello per "4 dinosauri a New York" (un termine di paragone che ha valore solo all'interno della mia stretta cerchia familiare, ne convengo).
Ricordo tra l'altro, con un certo disappunto, una versione lettaci dalla maestra della scuola materna, in cui il cacciatore se ne ritornava bello bello con il cuore di una zebra, al che io, che non parlavo mai se non per puntualizzare qualcosa (abitudine che chiaramente non ho perso), chiesi:
“Ma non era il cuore di un cinghiale?”
“No, in ogni versione c'è un animale diverso” rispose la maestra, ma non mi convinse e la cosa mi rimane tutt'ora da verificare. Avrei capito un cervo, un daino, un tasso, ma una zebra?
Carnevale 1991 - sì, ero fissata |
E siccome A mille ce n'è e io continuo a non sapere bene quale scegliere...che ne dite, qualcuno di voi che passa di qui mi vuole dare una mano? Quale fiaba leggereste voi? Quale mi consigliate? Qualsiasi autore e qualsiasi epoca, allegra, triste, avventurosa, raccapricciante: potete spaziare.
E soprattutto, se vi va di unirvi a distanza, siete i benvenuti.
Noi ci incontriamo domenica 19 aprile nel tardo pomeriggio, riempiremo il tavolo di libri, tazze, bicchieri e patatine. Il Chesterfield è un Club letterario molto accogliente, avvolgente e comodo, direi. Del resto, c'è una ragione di fondo se ci chiamiamo come un divano.
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Per chi ancora non ci conoscesse, ecco un rapido riassunto delle puntate precedenti:
Il Chesterfield, Club Letterario per non letterati, nasce da un'intuizione improvvisa di fronte ad una pizza: un'amica propone, le altre dicono subito di sì. La cronaca di questo ticcante momento qui
Prosegue con le nobilissime intenzioni di leggersi tutta la produzione della Austen, ma non appena la fondatrice salta una serata, il gruppo fa ammutinamento e propone di cambiare rotta: i tumulti di quei giorni qui
Da allora si va avanti seguendo l'estro del momento.
Nel mio libro era un orso...
RispondiEliminaCi verrei al Chesterfield con le storie della mia infanzia che sono anche quelle preferite dai miei bimbi... Cappuccetto Verde di Bruno Munari, Un amico di Megi Pepeu e Giovanna del circo (M. Pepeu)...
Tra le classiche c'è Cenerentola ma anche il Gatto con gli stivali oppure il nano Tremotino...
buone letture
baci
Grazie dei suggerimenti Fenice ;) allora è vero, in ogni libro c'è un animale diverso! Farò una ricerca :D
EliminaUn bacio!
L'unico vestito che ho mai avuto era come il tuo... Biacaneve!!! Senza fiori nella gonna... Cucito dalla nonna sarta!! Vedi che c'è più di qualcosa che ci lega? 😄
RispondiEliminaIl mio non ho idea da dove provenisse, dico la verità... Ah ma io lo so che tante cose ci legano....si sente ;)
EliminaAvevo esattamente il tuo stesso vestito, con i fiori appiccicati nella gonna *-* che nostalgia
RispondiEliminaps. bel blog!
Marika