giovedì 12 novembre 2015

La conta delle nuvole


La prima nuvola è quella che vedo alzando la testa. È esattamente come una nuvola dev'essere: bianca, batuffolosa, tondeggiante, simpatica. Mi strappa un sorriso di primo mattino.

La seconda nuvola è più sfilacciata, come quando provo a tirare via un pezzetto d'ovatta e invece non faccio altro che allungarlo all'infinito. È leggerissima, palpabile appena. Man mano che la guardo si dissolve.

La terza nuvola è maestosa. La sua mole incombe, copre, spaventa. Mi sento minuscola sotto la sua ombra e il mio primo istinto sarebbe scappare. Per poi guardarla ammirata, da lontano, da un posto sicuro.




Un bel giorno, dopo la mia solita passeggiata pre autobus, mi sono fermata. Il risveglio era stato dolce, dopo una notte insonne, dopo pensieri difficili. Ed era stato dolce perché avevo visto zampettare i merli nel parco. 
Mi sono fermata e, come se l'avessi appena scoperto, mi sono detta "A volte mi dimentico quello che ho e quello che sono"
Ora, non ho le ali e nemmeno uno splendido canto, e di questo me ne rammarico. Ma amo osservare gli animali indaffarati, amo la pace che la loro presenza mi regala. E non è, questa, una cosa che ho?
Allora mi sono fermata ancora. Mi sono ricordata di quanto poco mi basti per rasserenarmi un po'. Pochissimo, ne convengo, se vedere un merlo che gonfia le penne basta a risollevarmi da un momento di cupa ambascia.




Ho tante cose.
Sono tante cose – e tutte in una volta, caoticamente.
Non lo voglio dimenticare.




Una bella passeggiata nel parco, in un giorno di sole. Una chiacchierata senza timori, con una persona che ha davvero piacere di ascoltarmi. Un libro nella borsa, che aspetta di essere aperto. Una persona che sa farmi ridere. Un pranzetto preparato apposta per me. 
Questa è la nuvola numero uno.




Il silenzio. L'irrequietezza. Quella sensazione di voler creare qualcosa, che mi prende a volte, quando il cielo muta di colore e l'aria è cristallina, e che di solito si dissolve in nulla, ma è lì, è sempre la stessa sensazione da anni. Il voler essere ogni cosa bella. Ascoltarti suonare e pensare: questo è quello che suonerei io, se solo sapessi farlo.
Questa è la nuvola numero due.




La forza d'animo. Il coraggio, nonostante tutto. La testa che si alza dal cuscino, ogni mattina, la faccia che si guarda allo specchio e si sorride. Una persona che ti conosce nel profondo, ma non ti rinfaccia un bel niente: le vai bene così.
Questa è la nuvola numero tre.

È quella a cui faccio meno caso di tutte, perché se la guardo mi spaventa. È quella che attende di esplodere in un temporale, per diventare sereno, poi.


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