giovedì 30 agosto 2012

Desiderio di fuga

Stamattina ho incontrato un evaso.
Stavo per superare il cancello che porta nel parco, quando le nostre vite si sono incrociate. Io andavo a lavoro, lui chissà. Si è allontanato da me velocemente, guardingo, quasi sperando che non l'avessi visto. Ma come potevo? A quell'ora, a quel cancello, non c'era nessuno, solo io e lui. 
Mi sono voltata a guardarlo: avanzava a piccoli passi, ogni tanto si fermava come a chiedersi "Sarà la cosa giusta da fare?", rimaneva proprio immobile al centro della strada e vedevi la sua indecisione bloccarsi con lui. Poi ripartiva, sempre veloce, incuriosito dall'aria, forse diversa, entusiasta all'idea di quello che l'aspettava, spaventato dalla libertà.
Immaginavo il suo piccolo cuore, immaginavo soprattutto gli sghignazzi che doveva farsi, dentro di sé, a pensare che stava scappando.
Da quanto tempo lo desiderava! Aveva provato a parlarne anche agli altri:
"Ragazzi, dai, andiamo via di qua" 
"Ma sei pazzo? Ma se non c'è niente, c'è solo grigio, e non ci sono tane, dove ti nascondi?"
"Ci siete mai stati? Come potete saperlo? Io voglio vedere cosa c'è là fuori!"
"No, non farlo! Una volta, un giovanotto come te, andò oltre il cancello...e non tornò mai più..."
Ma nulla lo fermò. E così una mattina scappò, incrociando me.
Come potevo fermarlo io, alle 7 e mezza del mattino, con quel silenzio, con quella frescura, col suo codino bianco che appariva e spariva ad ogni salto? L'ho lasciato andare.

Avrei voluto avere 6 anni e niente di preciso da fare, e seguirlo. O anche 18 anni e niente da fare, insomma, una qualsiasi età dell'era scolastica in cui fino al 13 di settembre il tuo spirito è libero e incondizionato. E seguirlo.

Capire dove sarebbe andato, se aveva intenzione o no di tornare indietro. Vederlo correre a nascondersi dietro la prima macchina appena fosse passato di fronte al cancello con i 3 cani, smaniosi di abbaiare a qualsiasi passante, anche quelli che vedono transitare ogni mattina. Scoprire se il minuscolo gatto grigio agguatatore di merli si fosse arrischiato a puntare anche lui. 
Seguirlo e basta, vincendo la tentazione di avvicinarmi per acciuffarlo. Gustarmi con lui la passeggiata, saltellando dentro anch'io, come un coniglio.

Coniglietto incontrato a primavera, quando il parco pullula di figliolanza lapina.

lunedì 30 luglio 2012

Un due tre...

...stella!

domenica 29 luglio 2012

Scrivendo sogni

Il mondo del sogno ha sempre avuto il potere di ammaliarmi. 
Ogni mattina dipano con cura la matassa intricata che la notte mi cuce in testa. 
I miei sogni. A volte li scrivo. A volte li vedo che mi assaltano durante il giorno, che mi dicono "Non ci dimenticare!".

Ci sono sogni che ho fatto da bambina che ricordo ancora. In uno, in particolare, entravo in una stanza spoglia, dal cui soffitto pendeva una piccola lampadina che la illuminava di un giallo intensissimo. In un angolo della stanza c'era uno scheletro e accanto a lui un metro da sarta.
Il sogno crea e noi siamo costretti a seguirlo ovunque lui ci voglia portare. 


Ieri sera io e René abbiamo assistito ad un sogno.
C'era un letto e c'erano sogni che invadevano lentamente le pareti bianche, le scritture arzigogolate e mai uguali che si intrecciavano le une alle altre.
Visioni notturne. Piccole vite libere che sgattaiolano fuori dalle nostre teste non appena il controllo si assopisce. 
Si inerpicavano sui muri, li conquistavano, piantavano insolenti la loro bandiera fluttuante. 
Tra un sogno e l'altro, erano dipinte creaturine bianche, intrise di sonno, accompagnate da uccelli, da pesci, da uova, da mosche.
"Ogni cosa inizia al tramonto" affermava ieratica una figura seduta su una sottilissima sedia nera, e noi non potevamo far altro che crederle. Attorno a lei prendevano vita guizzanti pesciolini verdi. 
All'interno della sala, silenzio, perché solo ai sogni era concesso parlare.


Il sogno è avvenuto a Rimini, sotto la guida sorridente di Alexa Invrea.
Alexa l'abbiamo conosciuta un paio di anni fa grazie a delle scatole. È bello raccontare come hai conosciuto una persona, perché ti puoi ricordare che è successo grazie a delle scatole. 


queste scatole, per la precisione
Forlì, Fabbrica delle Candele - 28 marzo 2010
"Different Express"


che poi sono diventate così
Rimini, "Manifesta 2010" - dipinti di Alexa Invrea



Alexa ci ha colpito subito per la sua gentilezza, per la dolcezza che vela i suoi occhi.
Ieri sera, china a scrivere sulle pareti sogni altrui, a leggerli con la cura e la sacralità che si dedica ai racconti più belli, agli scrittori preferiti, Alexa mi è sembrata parte lei stessa del sogno.  Camminava leggera a piedi scalzi sulla sua rete sottilissima, attenta a non spezzarla mai, appesa al reale solo per metà.

---------

La galleria riminese Percorsi/Arte Contemporanea ospita fino al 3 agosto 2012 "The inside affair", la mostra personale di Alexa Invrea, "artista visiva extemporanea, persona semi-seria", come lei stessa si definisce su Facebook. 

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...