lunedì 23 luglio 2012

La logica del temporale

Sto lasciando passare troppo tempo.
Vivo sempre In attesa di - in attesa che le cose si compiano, da sole.
Perennemente immobile in un tumulto sordo, tutumtutumtutum, con una coperta ruvida sul cuore.
Un'attesa asfissiante, che sopravvive a suon di scuse:
Ah ma oggi non posso, guarda, ho l'idea, ma devo prima comprare la colla.
con in aggiunta
E poi devo stampare quelle immagini bellissime, sai, per avere l'ispirazione a portata di mano - da cui si può comprendere il perché della colla.
Un'attesa così poco credibile che non l'ascolto neanche più.

Come quando il temporale dovrebbe scoppiare, ma non scoppia.
Sa solo lui perché, tutti se lo aspettano, ma non scoppia.
Si carica di nubi color ferro, dice agli alberi di scuotersi un po', ma lui non scoppia.
Non scoppia mai.
A un certo punto non gli credi più.

Allora sai lui che fa?
Fa l'offeso. Se tu non gli credi, lui fa l'offeso.
E questo lo fa scoppiare.



Probabilmente per me vale lo stesso concetto.

Mondo, non credere in me!
Così, almeno, dovrei riuscire a piovere qualcosa.

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